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Eolo
stelle lontane
SU' SETTE NOTE IN FUGA'
Fabrizio Cassanelli replica ad alcune osservazioni fatte da un genitore sullo spettacolo e apre un dibattito

Colgo l’occasione di una osservazione fatta da un genitore in occasione di una replica di Sette Note in fuga al Teatro del Buratto di Milano per avviare un dibattito forse non inutile.

Il genitore in questione riferendosi a Sette Note in fuga scrive : …..non voglio accusare la compagnia ma chi ha scelto questo spettacolo, dove si dicevano parole sconvenienti e termini che non voglio ripetere. Sul volantino ma potete leggerlo anche voi sul sito lo spettacolo era consigliato a un pubblico di bambini dai 4 ai 10 anni. Tutto questo è vergognoso. Infatti non ho retto tutto lo spettacolo ma sono uscito schifato! Ora io mi chiedo e chiedo agli organizzatori della rassegna, Con quali propositi scegliete gli spettacoli in rassegna? Non basta la tv, dove la maleducazione e le parolacce sono all’ordine del giorno? Perché anche in uno spettacolo per i più piccoli? Chi scegli gli spettacoli deve ed ha l’obbligo di controllare anche questo perché un genitore se legge dai 4 ai 10 anni si fida? Ma non pensate che facendo così avete perso fiducia? Mi dispiace che l’esperienza di mio figlio in teatro sia stata così brutta. Non sono un genitore 'bacchettone' che vuole chiudere suo figlio in una campana di vetro, ma nemmeno portarlo di proposito a vedere uno spettacolo per bambini che per bambini c’era ben poco. Spero di avere qualche risposta in riguardo!.....

Bene, caro genitore, in dodici anni di repliche di sette note è la prima volta che mi capita una simile osservazione e dire che lo spettacolo è stato visto davvero da tanti bambini e bambine , genitori , insegnati , suore comprese e quando dico tante sono davvero tante. E dire che lo spettacolo per diversi anni, secondo dati AGIS è stato nella Top Ten degli spettacoli più visti…insomma dopo tanto tempo e tanti riconoscimenti , che evito di elencare, oggi un genitore si sente in diritto di segnalare che in sette note in fuga ci sono parole sconvenienti e termini che non si possono ripetere. Sfido i tanti che lo hanno visto a ricordarsi di quali parole si tratta…. per evitarvi lo sforzo le ripeto io stesso. Si tratta di frasi pronunciate da due bambine di 5 anni, in sede di improvvisazione e poi registrate per lo spettacolo: il primo binomio è pronunciato da mia figlia Greta ( ora ha 17 anni) e recita testualmente ' rumori di culo' ..il secondo riguarda due ragazzine che stanno litigando e recita ' imbecille e …stonza..' si, proprio stonza al posto di stronza , perché all’epoca mia figlia si mangiava le parole come fanno molti bambini..
Sarei stato davvero colpito se un genitore , un insegnante , un politico o un inquisitore avesse fatto una denigrazione sullo spettacolo e sulla sua negatività pedagogica e sulla sua tendenziosità alla trasgressione , lo avrei capito , in fondo il regista e co-autore ( io medesimo ) negli anni settanta militava in Lotta Continua, in tal caso avrei dovuto mio malgrado ammettere che tutti i migliaia di spettatori che in questi anni hanno visto lo spettacolo ( suore comprese) erano di sinistra!! Forse però è così.
Che tempi , Dio mio!! A proposito di tempi , effettivamente l’accaduto è segno dei tempi…..finalmente un genitore non 'bacchettone' ( come dice lui) ha visto il mio spettacolo e aggiunge 'Mi dispiace che l’esperienza di mio figlio in teatro sia stata così brutta'.
Ovviamente spiace anche a me per quel bambino o bambina di 5 anni , avrei voluto che si rallegrasse come i migliaia di bambini che in questi anni hanno visto lo spettacolo…mi spiace davvero…ma ora mi accingo a dare una notizia sconvolgente a questo genitore, eccola;
Il teatro e il gioco per definizione , funzione e destino sono di sinistra!!


Provi il lettore a riflettere sulle frasi che riporto :

Teatro gioco simbolico di ruolo, giocare ad essere un altro. In questo modo il bambino si confronta con gli altri e mette a fuoco aspetti convergenti e differenze con la propria personalità.
George Mead (1863-1931)

'Aiutatemi a fare e decidere da solo' sembra essere il monito che il bambino rivolge all'adulto.
Maria Montessori (1870-1952)
Il gioco è come il sogno, rivelatore di fantasie inconsce: infatti il metodo dell'interpretazione dei giochi infantili è analogo a quello dell'interpretazione dei sogni degli adulti.
Melanie Klein (1882-1960)

II gioco svolge nello sviluppo due funzioni: serve a consolidare capacità già acquisite attraverso la ri­petizione e l'esercizio e rafforza nel bambino il sentimento di poter agire efficacemente sulla realtà perché nel mon­do della fantasia non si verificano insuccessi né si è vincolati alle proprietà degli oggetti o delle situazioni reali.
Jean Piaget (1886-1980)

In Sette Note in fuga gli elementi sopra – citati sono tutti presenti così come la molteplicità e duttilità che una esperienza teatrale può contenere. 'proprio perché è un linguaggio interdisciplinare in grado di contenere dentro di sé il gesto, il movimento, il suono, la parola, l’immagine, il segno ( anche alcune parolacce ). Il motivo per cui sette note è uno spettacolo di sinistra sta tutto nel suo messaggio che si oppone alle rigidità e alle frammentazioni rivendicando al teatro la capacità di agire per la trasformazione ( cambiamento ) della persona. Per ciò il teatro non può essere manipolato per veicolare contenuti o visioni settoriali ma è un’esperienza libera , globale e socializzante (il teatro è socialità, scelta di stare insieme, conoscenza dell'altro e di sé) aiuta l'esercizio del giudizio, del ragionamento, affina lo spirito critico e stimola la sensibilità estetica, modifica la strutturazione usuale dei rapporti di devianza e di normalità; valorizza anche coloro che non hanno altre opportunità per avere successo e per rendersi visibili;rende evidenti caratteri di disponibilità degli adulti al di là delle competenze disciplinari formali;attenua i conflitti, fa sperimentare la solidarietà, riduce la competitività;evidenzia i territori linguistici non stereotipati, può modificare il clima istituzionale, consente la verifica immediata degli sforzi e dei progressi;può aiutare a scoprire il proprio io, suscita la questione dell’unità del progetto, è sensibile alle problematiche dei valori educativi; il teatro è una vera e propria palestra delle emozioni, un luogo della costruzione dell’immagine di sé di fronte a se stessi e agli altri, che consente di modulare e controllare il proprio mondo emotivo.
Insomma il teatro oltre ad essere di Sinistra è una botta che colpisce la mente!
E parlando di mente non posso non citare Henry Laborit uno studioso di neuroscienze che ebbe a dire ' prima di preparare i figli alla felicità cercate se potete di non fare la loro infelicità; e saranno i nostri figli quando raggiungeranno l’età in cui si deve per forza ' uccidere il padre' a dirci se le scelte che abbiamo fatto per loro e in loro nome sono state giuste o ingiuste'.
Io quando mia figlia era piccola giocavo spesso con le parole anche quelle ' maleducate ' come per esempio rumori di culo' abbiamo riso molto perché alla fine di questo si tratta…ben altre volgarità e violenze quotidiane minacciano ora la sua adolescenza e la nostra adultità.
Ora, anche grazie a quel genitore ho riscoperto dopo 12 anni la forza formativa che ancora sprigiona sette note…e mi viene spontaneo dire : chi non lo avesse ancora visto lo veda perché è una esperienza di gioia , di crescita e di cambiamento…con tre parole dette da bambini di cinque anni : Culo , Imbecille , Stonzo… ( Stronzo),

PS.
Anche a me in veste di programmatore di spettacoli per ragazzi più di una volta è capitato di dover gestire le lamentele di un genitore o un insegnante in riferimento a uno spettacolo più o meno forte e con qualche passaggio 'ostico'.
Ho difeso quegli spettacoli e la libertà degli artisti…perché dietro quelle critiche quasi sempre covava l’ignoranza e inconsapevolmente l’idea di un bambino che non è in grado di comprendere e sentire autonomamente.

Fabrizio Cassanelli




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